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Animali

  • Come tutelare gli animali a Palermo

    Come tutelare gli animali a Palermo

    Politiche per gli animali

    di Marco Lo Dico
    Politiche per gli animali domestici e del benessere animale. Politiche per il controllo e la gestione del randagismo. Regolamento di tutela della fauna urbana.
    Bisogna dare orgoglio al cittadino palermitano dimostrando, anche nella gestione delle esigenze degli animali, particolare attenzione verso il mondo animale (“La grandezza di un popolo si misura giudicando il modo in cui tratta gli animali”, Gandhi). Il comune di Palermo che immaginiamo vuole diventare punto di riferimento per il rispetto della dignità del mondo animale, individuando aree da dedicate specificatamente alla fruizione dei cani padronali nei giardini, nei parchi e promuovendo la possibilità di fruire delle aree costiere con spazi appositamente attrezzati.
    Tale attenzione deve essere presente anche rispettando il legame animale d'affezione/uomo considerandoli parte della famiglia e considerando il rispetto per la memoria al momento della morte istituendo, promuovendo e/o incentivando la creazione di aree cimiteriali per i nostri amici a quattro zampe.
    Nelle città moderne, sempre più si riscontra l’esigenza di una regolamentazione del rapporto tra uomini e animali domestici o selvatici che siano.
    Queste esigenze nascono da una parte da una sempre più pressante richiesta di sicurezza sanitaria da garantire negli ambienti pubblici (strade, giardini, parchi, spiagge) e di un maggiore controllo e prevenzione delle conseguenze derivanti dalle aggressioni o morsicature ad opera di randagi e dall'altra della richiesta di valorizzazione delle tradizioni.
    Parallelamente è inevitabile che, con l’aumento della sensibilità verso il mondo animale, aumenti la richiesta dei cittadini di attenzione per quelle che sono le buone pratiche di gestione degli animali e del loro relativo benessere.
    Le condizioni di accertamento e controllo del benessere animale sono peraltro oggetto di specifiche normative nazionali e comunitarie.
    A tal proposito è nostra intenzione regolamentare meglio il servizio delle carrozze turistiche e dell’attività degli "'GNURI" con l'implementazione di apposite certificazioni che attestino il rispetto delle condizioni di benessere dell’animale, del conducente/detentore e del cittadino/turista che usufruisce del servizio.
    La gestione delle carrozze turistiche va valorizzata per la funzione della peculiare e suggestiva fruizione turistica della città, nel rispetto della tradizione e nel rispetto del benessere animale.
    Per tale motivo sarebbe intenzione del Movimento Siciliani Liberi, in collaborazione con la categoria, individuare dei percorsi cittadini programmati da proporre al turista/utente, offrendo delle brochure che descrivano i luoghi del percorso e ne riportino i cenni storici.
    Inoltre, per garantire un adeguato rispetto dell’utilizzo del cavallo, ci si propone di identificare delle aree di sosta attrezzate per il beveraggio (dotandole di nebulizzatori ed eventuale foraggiamento) e realizzare le strutture idonee ed esteticamente in linea con il contesto urbano, dove poter garantire riparo agli animali durante la sosta, nelle diverse condizioni climatiche e soprattutto durante i periodi estivi.
    Un altro capitolo importante nella gestione comunale è quello rivolto alla gestione e al controllo del randagismo.
    Un fenomeno che, nonostante ormai la normativa sia in vigore da diversi anni, non trovato localmente adeguata soluzione.
    Il fenomeno del randagismo si riesce a gestire se si adottano corrette politiche e campagne di sterilizzazione a partire da una scrupolosa gestione della anagrafe.
    Il randagismo si può contrastare solo se si attivano e coinvolgono tutte le forze in campo, evitando sovrapposizioni e conflitti di competenze.
    è solo regolamentando e ottimizzando le risorse economiche e le strutture di cui dispone il comune e coinvolgendo le associazioni di volontariato riconosciute, strutture veterinarie (pubbliche e private) distribuite sul territorio comunale, da una parte, e i cittadini dall’altra, che si concorre alla soluzione.
    Il Comune, ovviamente, è l'istituzione in prima linea nella lotta al randagismo sul proprio territorio, ma è una lotta vana se si prescinde dal necessario confronto su regole e metodiche con i comuni confinanti, l’intera Regione ed il Governo nazionale.
    L’anagrafe gestita dalle ASP, ad esempio, censisce su base provinciale e le varie Regioni non sono dotate di banche dati armonizzate fra loro. Tutto ciò non consente ai Comuni di disporre di uno strumento agile e funzionale.
    Per la corretta gestione del randagismo (Progetto comunale per la lotta al randagismo), la gestione anagrafica dei soggetti è fondamentale.  è quindi fondamentale che il Comune si faccia promotore di incontri con le istituzioni in campo per:
    1. Promuovere l’armonizzazione delle banche dati anagrafiche, Provinciali, Regionali e Nazionali;
    2. Istituire degli incontri almeno annuali nei quali valutare le azioni intraprese, verificare i risultati attesi e quelli realmente ottenuti, studiando le eventuali azioni correttive;
    3. Organizzare momenti di informazione e formazione dei cittadini, degli operatori impegnati a vario titolo al progetto (responsabili di strutture veterinarie pubbliche e private, rappresentanti di associazioni di volontariato riconosciute e coinvolte nel progetto, Polizia Municipale, operatori).
    Il primo impegno per raggiungere l’obiettivo dovrà essere quello di individuare aree idonee per la realizzazione di un Canile sanitario nuovo e moderno (l’attuale è inadeguato per spazi, condizioni igieniche e per la sua collocazione nel tessuto cittadino), realizzare ricoveri idonei, nel rispetto delle normative sul benessere animale, e che dispongano di annesse aree di sgambatura. La ristrutturazione del vecchio Canile, che il comune si appresta a realizzare, non potrà realizzare le condizioni per un Canile moderno ed efficiente. Realizzare una struttura Sanitaria con aree annesse belle e conformi alle strutture che si trovano in altre aree del territorio nazionale, non solo migliorerebbe la qualità della vita dei soggetti ricoverati, ma renderebbe stimolanti e gratificanti le attività degli operatori coinvolti.
    Il Comune si dovrà fare promotore, anche attraverso apposite convenzioni, di coinvolgere nel raggiungimento degli obiettivi annuali:
    · I Servizi Veterinari Pubblici;
    · Le Strutture Veterinarie Private;
    · Le Associazioni di Volontariato Riconosciute;
    · Polizia Municipale;
    · Operatori.
    Tali figure saranno impegnate ognuno per la sua competenza:
    - nella gestione ed implementazione dell’anagrafe;
    - nelle campagne di Sterilizzazione sia dei randagi che dei cani e dei gatti padronali, prevedendo appositi incentivi;
    - per i ricoveri o per lo stallo temporaneo dei randagi;
    - per il controllo sul territorio.
    Parte di tali attività già oggi vengono effettuate, ma va rivisto l’intero sistema nel rispetto delle varie competenze. Oggi spesso fra le varie categorie vi sono conflittualità. Vanno create le condizioni affinché il necessario e corretto rapporto di collaborazione le possa eliminare, evitando che emergano episodi che offuscano la reputazione degli operatori e del servizio, spesso oggetto di inchieste giornalistiche, quando non giudiziarie.
    Il comune di anno in anno dovrà aumentare il livello dei sistemi di controllo della popolazione canina da un controllo/anno ogni 6000 abitanti, nel rispetto della normativa vigente, fino a raggiungere un più efficace sistema di controllo (un controllo/anno ogni 600 abitanti) realizzando ciò d’intesa con la Polizia Municipale, coi Servizi Veterinari Pubblici e Privati e con la eventuale collaborazione di vigilanza volontaria appositamente formata e autorizzata.
    Per favorire i controlli la Polizia Municipale dovrebbe individuare un proprio nucleo specifico dotato di lettori microchip e formato per effettuare specifiche attività.
    Il Comune dovrà favorire (attraverso sistemi formativi ed informativi e, ove possibile, con incentivi economici) apposite campagne di sterilizzazione di cani e gatti padronali, prevedendo disincentivi per chi li detiene a scopo amatoriale.
    è necessario, inoltre, impiegare in modo più razionale, le risorse dedicate e destinate al randagismo, attivando incentivi e facilitazioni comunali a chi adotta cani e gatti presenti nelle strutture pubbliche e convenzionate.
    Per una migliore gestione ed organizzazione delle attività volte a contrastare il randagismo e per la gestione di ritrovamenti di animali di altra specie, è opportuno istituire un albo che censisca le organizzazioni di volontariato, le attività commerciali e amatoriali, le istituzioni pubbliche o le aree pubbliche, le pensioni per animali, le aziende zootecniche, i parchi o le aziende faunistiche e quei privati che possano rendersi utili ad affrontare emergenze per il collocamento ed eventuale ricovero o stallo di animali rinvenuti o sequestrati nel territorio comunale e che necessitano di una temporanea collocazione in attesa della soluzione definitiva.
    Occorrerà favorire l’istituzione di eventi formativi e informativi, eventualmente potenziando e conferendo competenze precise allo "Sportello per i diritti degli animali" con lo scopo principale di migliorare la relazione del rapporto uomo/cittadino e animali.
    Lo Sportello oltre ad avere un ruolo informativo dovrà essere anche in grado di avere un compito educativo, avvalendosi di diverse specifiche competenze. Dovrà essere in grado di offrire consigli di base sulla scelta del tipo di animale d’affezione da “adottare” (specie, razza, sesso, ...), indicare i pericoli più comuni, le eventuali potenzialità tossiche di alcune piante, i possibili rischi nel contesto cittadino, offrendo le informazioni di base per la gestione di un animale d'affezione. Un cittadino ben informato riduce i problemi nella convivenza animale/uomo in ambiente urbano. Un altro ruolo che dovrebbe svolgere lo Sportello dovrebbe essere quello di promuovere una serie di iniziative che possano “educare” tutta la cittadinanza, introducendo abitudini e metodi di riconoscimento di eventuali pericoli (si pensi ad esempio all'introduzione obbligatoria di segnali colorati - fiocchi - su collare, guinzagli o pettorina che aiutino a distinguere i cani docili da quelli ansiosi o potenzialmente aggressivi).
    Lo "Sportello per i diritti degli animali" dovrebbe avere al suo interno una figura in grado di valutare le risorse impiegate durante l'anno per il randagismo e per le attività di gestione della “fauna urbana” in generale, destinando quelle eventualmente risparmiate, grazie ad una migliore gestione, al potenziamento di altre attività.
    Fra i compiti dello Sportello vi sarà quello di preparare ed aggiornare il "Regolamento di Tutela della Fauna Urbana" sulla base dell'esperienza già consolidata di comuni che già lo applicano come quello di Bologna. Tale Regolamento:
    · definisce diritti e doveri e doveri ai fini di una corretta convivenza e tutela degli animali;
    · promuove e disciplina la tutela ed il benessere degli animali nel rispetto delle loro esigenze fisiologiche e comportamentali;
    · regola e attiva ciò che è necessario per un corretto rapporto fra l'uomo e l'animale nel rispetto delle reciproche esigenze, individuando i sistemi per una corretta convivenza dell'uomo e del suo animale e nel rispetto dei diritti animali/cittadino nel contesto urbano, nell'ambito delle competenze comunali previste dalla legislazione vigente.
    Altro impegno sarà quello di individuare apposite aree dedicate e attrezzate, nel rispetto del benessere animale e delle normative vigenti in materia, utilizzabili per manifestazioni nelle quali gli animali siano rispettati e che consentano una adeguata e corretta informazione/formazione per aumentare la sensibilità verso il mondo degli animali.

    Amministrative 2017

    Utente: DANNA

    Pubblico
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    del 29/03/2017

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